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VETRO LEGGERO

La bottiglia pesante nel vino fa marketing? Non più.

La bottiglia pesante mostra il vino in una luce migliore e più esclusiva, aumentando il suo valore percepito? Ormai non è più così.

Oggi è la bottiglia leggera e sostenibile che aumenta il valore percepito non solo del vino, ma anche del Brand, perché trasmette al consumatore una scelta etica del produttore in direzione del rispetto dell’ambiente, più che dell’immagine fine a se stessa.

L’uso del vetro leggero è fondamentale per la sostenibilità del comparto enologico perché la produzione di ogni chilogrammo di vetro equivale all’emissione di 2,7 chilogrammi di CO2.

Minimo impatto sull’ambiente, più riciclo e più sostenibilità per proteggere la Terra.

Scegliere bottiglie di vetro leggero contribuisce alla riduzione del consumo di ossido di carbonio per il trasporto e di meno materie prime per la produzione. La principale fonte di emissioni di gas serra della catena vitivinicola è il peso delle bottiglie di vetro, sia durante la produzione che durante il trasporto.

Le Donne del Vino, Delegazione Toscana, guidate da Donatella Cinelli Colombini, con Marta Galli Direttore Operativo dell’Osservatorio sulla sostenibilità nei settori del vino e turismo del vino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano hanno affrontato il tema del Vetro leggero, in occasione della convention alla Vetreria Etrusca di Montelupo Fiorentino, l’8 giugno.

Dall’indagine è emerso che le cantine vedono l’impegno ambientale come un dovere etico piuttosto che come un’opportunità di ritorno di immagine perché ha costi importanti da sostenere. Per alcune pratiche come l’uso del vetro leggero, non esiste una certificazione nota come il BIO, che possa offrire un ritorno commerciale.

L’esito dell’indagine ha fatto luce e chiarezza sui “falsi miti” che riguardano il vetro leggero:

La luce passa attraverso la bottiglia e rovina la qualità del vino.

La vita del vino in bottiglie di vetro leggero è più breve.

Il packaging è cheap, l’azienda ha voluto risparmiato.

Tutte fake news che collegano il peso del contenitore all’importanza del contenuto e spiegano perché molti operatori e consumatori italiani hanno mostrato reazioni negative su bottiglie leggere.

È necessaria una “educazione ai consumatori”, la predisposizione di facili strumenti informativi utilizzati per istruire i fruitori, da giornali, guide e consorzi per vedere premiati gli sforzi delle cantine in favore della sostenibilità.